ll pagliaio che  si costruiva sull'istmo era davvero  maestoso. Veniva utilizzata paglia lacustre, canne e pali  di castagno ed era in grado di  fronteggiare qualsiasi tipo di clima e temperatura. Il  freddo, la pioggia, i venti forti e persino le nevicate non lo scalfivano. Difatti la ciurma rimaneva in quella struttura minimo quattro mesi, da fine agosto a tutto gennaio. All'alba, dopo aver aperto tutti i bertovelli, uno o due componenti della ciurma scendevano in paese a remi con il sandalo per vendere il pescato e fare rifornimento di provviste fresche, soprattutto pane. Tutto questo era già bello di per sè ma ancora più bello era in agosto quando le strade del paese ed il lungo lago erano tappezzati di reti e bertovelli pronti per essere armati (corredati di corde e pali in legno). Ricordo con tristezza quel tempo in quanto noi ragazzi sentivamo quell'atmosfera festiva e quei profumi di laguna. Per i nostri genitori  c'era la speranza nel cuore affinchè la pesca risultasse copiosa e prosperosa.